Il valore dell'aiuto nell' esperienza di Giada

Lima, 1 agosto 2019

Quando, presso l'ufficio delle Nazioni Unite di Lima, ci è stato presentato il progetto Justa, ho provato subito una grande curiosita' per i contenuti e le finalita' del programma che avrei svolto.
Justa per dire "justicia" termine che esemplifica lo scopo stesso del progetto: permettere alle donne che subiscono violenza di essere aiutate.
L'idea nasce in Villa El Salvador, un quartiere di Lima tanto grande quanto pericoloso. Il 40% della popolazione peruana vive lì dove avviene il maggior numero di violenze contro le donne . 


L'obiettivo principale del progetto è quello di sostenere le donne in difficolta' attraverso azioni concrete di diffusione di contatti telefonici dei tanti centri di aiuto per mezzo di servizi radio e murales. E' stato molto toccante, durante una visita nel quartiere di Villa El Salvador, vedere alcune donne appuntare velocemente uno dei numeri d'emergenza riportati su uno dei murales.






In occasione della festa nazionale, l'organizzazione delle Nazioni Unite non é stata operativa. Per questa ragione,  noi ragazzi che abbiamo aderito al progetto "Justa" abbiamo prestato nelle giornate del 28 e 29 luglio il nostro servizio presso l' Asilo de ancianos desamparados. Una struttura molto grande che ospita più di 300 persone senza tetto, alcune in gravi condizioni, altre ancora capaci di autonomia e tuttavia sole. È difficile cercare di spiegare il groviglio di emozioni che ho provato in questo centro: paura, confusione, inadeguatezza, commozione e forte desiderio di offrire il mio aiuto.
Il nostro è stato un piccolo contributo : abbiamo steso i panni, apparecchiato la tavola e  servito il pranzo.







Nel reparto di terapia intensivia, siamo stati particolarmemte toccati dalla storia di Angelica, una donna che, dopo una vita di stenti e di fatica, si ritrova, in un letto, sola. 


E' stato uno scambio reciproco, forte e intenso, che ha provocato molta commozione. Un incontro fatto di sguardi che ci hanno arricchito generando in noi domande e profonde riflessioni. Un "darci"che ha fatto tanto bene a noi e speriamo anche a loro.

Giada Dello Russo IV ASU





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