"Compartir y no competir". Riflessioni di Elisa Camporeale

Lima, 12 agosto 2019

Non avrei mai pensato di potermi legare così tanto ad un posto. Questi ventuno giorni li ricorderò non solo per la bellezza dei luoghi visitati, ma soprattutto per le emozioni provate. Il Peru' è stato una lezione di vita, di umiltà e di collaborazione. "Compartir y no competir" come dice il Nunzio Apostolico Mons. Nicola Girasoli. Queste parole descrivono la mia esperienza nel Centro delle Missionarie della Carita' di Madre Teresa. Una realtà cruda e dolorosa che mai avrei pensato di riuscire ad affrontare. Gli anziani presenti nella struttura hanno gravi disabilità fisiche e psicologiche e quando sei con loro pensi che il tuo aiuto sia nullo, ma, come spesso dicono loro, anche la tua sola presenza è preziosa. Noi volontari non abbiamo avuto compiti specifici ma abbiamo cercato di renderci utili lavando il pavimento, aiutandoli durante i pasti  o semplicemente parlando con loro, accarezzandoli, abbracciandoli.
"Prestare" i miei occhi a Sebastian è la cosa che mi ha toccato e che mi mancherà di più. L'unica e grande disabilità di Sebastian è la cecità, eppure lui riesce a vedere il mondo con l'olfatto e con l'udito. Mi riconosce dal rumore dei passi, chiude gli occhi e si abbandona all'ascolto di ogni minimo rumore. Stando nel centro di Madre Teresa ho conosciuto tanti altri nonnini che sono diventati parte di me per sempre. Grazie a loro sto riuscendo a guardare la vita con occhi diversi, a capire meglio quanta sofferenza c'è nel mondo ma anche quante persone di buon cuore esistono. Gli anziani sono sempre sorridenti nonostante tutto e io mi sono vergognata spesso per le tante volte in cui ho pensato di essere sfortunata per futili mancanze.
Pensando a Sebastian a volte chiudo gli occhi e ascolto ciò che mi circonda, perché non è importante solo guardare ma soprattutto ascoltare; grazie a Papacho ho scoperto l'importanza di un abbraccio; grazie a Miguel ho capito che un semplice sorriso può farti sentire a casa; ho capito quanto siamo fortunati semplicemente per il dono della vita. Oggi, alla fine di questi intensi giorni, mi sento una persona diversa, più consapevole e grata per tutto ciò che ha.


Elisa Camporeale IV ACL

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