"Ricercatori" tra le Lomas. Di Antonio Maggio

Lima 8 agosto 2019

Le giornate qui in Perù proseguono. Il tempo passa, ma intensamente, ed ogni giornata è una nuova avventura, e tutto questo "è l’esperienza" che vale una vita.
Noi volontari del progetto Eba Lomas, Giorgia, Samuele e Antonio continuiamo le nostre attività per la conservazione, la salvaguardia e lo sviluppo di questo straordinario ambiente che sempre di più ci intriga, ci affascina e sentiamo nostro. Qualche giorno fa, abbiamo nuovamente raggiunto la sede delle Nazioni Unite di LIMA per un Workshop con un ingegnere ambientale, uno studente universitario e un volontario di un’associazione ambientalista. Il seminario è iniziato con una panoramica sui sistemi informatici e tecnologici per il monitoraggio e la conservazione delle Lomas. Abbiamo avuto modo di apprendere interessanti programmi come GeoLomas 1.0, sviluppato nel 2019, e Explorer, un’applicazione per smartphone. Entrambi i programmi permettono ai singoli cittadini di intervenire per preservare l’ecosistema, segnalare problemi alle autorità e raccogliere dati  utili ai fini della ricerca. Nel workshop abbiamo usato i programmi, confrontandoci con i nostri colleghi, imparando e comprendendo il potere della tecnologia, quanto bene possa fare se utilizzata per lo sviluppo e la tutela del mondo.
Successivamente con la nostra principale tutor, Giannina Vela, abbiamo raggiunto, attraversando le zone più povere della città, le Lomas di Carabayllo. Con l’aiuto di un nostro collaboratore, Asencio, abbiamo continuato il nostro lavoro di cura delle piante, le Tara: abbiamo prelevato dei funghi dannosi e bonificato il terreno con dei fertilizzanti. Il lavoro è stato faticoso ma la soddisfazione del risultato, degli sguardi di Giannina e Asencio, ci ha resi felici. Poi, una passeggiata all’interno delle Lomas di Carabayllo: qui ci siamo persi nella bellezza e nell’immensità del creato, nei colori e nell’aria pura, sentendoci leggeri, liberi, lontani da tutto ma vicini a noi stessi. Nella strada del ritorno, tra le lamiere impolverate, odori insopportabili e carretti, abbiamo lasciato due regali, due giocattoli, a due bambini che giocavano, a piedi nudi, tra le baracche e la strada. Non potremo dimenticare i loro occhi, sorpresi, quasi intimoriti. Velocemente hanno afferrato i loro regali e sono andati via insieme. Prima di prendere i nostri mezzi per ritornare in Nunziatura, abbiamo visto da lontano quei bambini giocare: è stato poco, veramente poco, ma vederli così felici per noi è stato tanto. 
Le giornate continuano, ma si fa sentire già un po’ di nostalgia per l'approssimarsi del nostro ritorno in Italia. Siamo tanto entusiasti, presi da un "vortice" in cui siamo entrati ma da cui non vorremmo più uscire.

Antonio Maggio IV ACL












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